di Giampietro Gabrielli, Fisioterapista A.I.F.I. Osteopata D.O. m.R.O.I.
Negli ultimi anni sempre più spesso molte persone si rivolgono all’Osteopatia per il miglioramento o la risoluzione di tutta una serie di disturbi fisici, talvolta molto diversi tra loro; spesso viene confusa con il massaggio, altre volte come una forma di super fisioterapia, altre ancora come un qualcosa di tipo New Age dai contorni vaghi e misteriosi; in realtà l’Osteopatia ha una sua identità ben definita, basata sullo studio approfondito dell’anatomia e della fisiologia del corpo umano e dei processi che ne regolano la vita e la salute. Scopriamo insieme adesso cosa sia questa forma di cura.
Cos’è l’Osteopatia
L’Osteopatia è una terapia manuale, complementare alla Medicina classica, basata sul contatto manuale per la diagnosi ed il trattamento. Si tratta di una forma di assistenza incentrata sulla salute della persona piuttosto che sulla malattia che si avvale di un approccio causale e non sintomatico, ricercando quindi le alterazioni funzionali del corpo che portano al manifestarsi di segni e sintomi responsabili di dolori di vario genere spesso in zone lontane rispetto ai distretti corporei in sofferenza.
Il termine “Osteopatia” è stato coniato dal suo fondatore, il medico americano Dr Andrew Taylor Still, che alla fine del XIX secolo scoprì le relazioni esistenti tra l’equilibrio funzionale dell’insieme delle strutture del corpo e la salute. Il Dr Still, deluso dalla Medicina tradizionale dell’epoca che non era riuscita a salvare i suoi tre figli colpiti dalla meningite,elaborò una nuova concezione del corpo umano e un altro modo per curarlo.
I suoi principi
Ovviamente l’enorme progresso che la Medicina ha fatto dagli anni in cui è stata fondata l’Osteopatia, ha permesso di curare tante patologie all’epoca mortali o estremamente invalidanti e la tecnologia ha permesso di aprire scenari terapeutici impensabili anche fino a qualche anno fa; nonostante ciò, i principi su cui si basa rimangono sempre attuali e supportati sempre di più dalle scoperte scientifiche riguardanti la funzionalità del corpo umano; questi principi, ai quali ogni Osteopata si rifà per la valutazione ed il trattamento, possono essere riassunti nel seguente modo:
Campi di applicazione:
L’Osteopatia si occupa principalmente delle problematiche di tipo muscolo-scheletrico e delle alterazioni funzionali degli organi e visceri, spesso tra di loro associate. Facendo un esempio esplicativo,una postura scorretta può provocare continui e ripetuti problemi muscolo-scheletrici ma può essere responsabile di altri disturbi quali pirosi (bruciori di stomaco), stipsi (stitichezza), cefalea (mal di testa) ecc; è altrettanto vero che un problema funzionale organico-viscerale (dell’intestino, dei reni ecc.) possa provocare dei dolori di tipo muscolo-scheletrico: per questo motivo, l’Osteopata cerca di correlare tutti i sintomi in una visione globale del corpo umano.
L’Osteopatia, grazie proprio ai principi su cui si basa, interviene su persone di tutte le età, dal neonato all’anziano. Si rivela efficace in diversi disturbi che spesso affliggono l’individuo impedendogli di poter condurre una vita serena, disturbi come: cervicalgie, lombalgie, sciatalgie, artrosi, discopatie, cefalee, dolori articolari e muscolari da traumi, alterazioni dell’equilibrio, nevralgie, affezioni congestizie come otiti, sinusiti, disturbi urinari e digestivi, situazioni di stress psicofisico ecc. ; risulta inoltre estremamente utile in ambito delle problematiche ortodontiche ed odontoiatriche, oculistiche, deglutitive, foniatriche, nei percorsi di riabilitazione e rieducazione posturale multidisciplinare, nelle patologie croniche, e in abbinamento a cure mediche classiche, omeopatiche, omotossicologiche e nei percorsi di rieducazione nutrizionale.
Osteopatia e sport:
Moltissimi atleti e squadre sono seguiti da Osteopati, in tutti gli ambiti sportivi; l’Osteopatia svolge un ruolo importante e fondamentale nel mantenimento della salute dell’atleta, sia che esso sia giovane od anziano, che pratichi un’attività in squadra o singolo, sia a livello amatoriale che agonistico, poiché i suoi obiettivi si rivolgono al trattamento dei traumi ed al mantenimento ed ottimizzazione della performance sportiva attraverso la cura delle funzioni del sistema muscolo-scheletrico. In stretta collaborazione con medico sportivo, ortopedico, cardiologo, endocrinologo, fisioterapista, preparatore atletico, nutrizionista e psicologo, l’Osteopata possiede strumenti che gli permettono di essere l’elemento di unione tra le varie figure professionali focalizzando e contestualizzando il suo intervento sulla persona e non sul singolo disturbo; oltre alla valutazione del sistema muscolo-scheletrico e alla ricerca dei collegamenti anatomo-fisiologici responsabili del disturbo riferito dalla persona, porrà l’attenzione sulla qualità di vita, l’alimentazione, sul modo in cui viene affrontata la vita e su come la persona si pone davanti ad un determinato problema o difficoltà, perché anche questi sono elementi estremamente importanti per la salute del corpo. La sua valutazione globale potrà aiutare lo sportivo a porre l’attenzione su elementi a volte ritenuti non importanti perché distratti dal particolare sintomo o disturbo fisico che spesse volte rappresentano solo la punta dell’iceberg della questione, trattando gli aspetti che rientrano nelle sue competenze ed indirizzandolo eventualmente verso lo specialista più opportuno per un percorso di cura completo ed efficace.
Da un punto di vista d’intervento, l’Osteopatia in ambito sportivo ha il compito:
Andando a spiegare in maniera un po’ più dettagliata i punti sopracitati, si può dire che l’aspetto che risulta più facilmente comprensibile sia quello rivolto alla riduzione delle conseguenze di un trauma, specialmente in quegli sport dove vi siano contatto fisico e/o cadute frequenti; l’Osteopatia in questi casi ha la possibilità di rilevare e trattare quelle cause che spesse volte ricadono nel così detto ‘cono d’ombra’, ovvero dove non vi siano danni strutturali evidenziati dagli esami quali Rx, ecografie , TAC ecc., o dove questi esami rilevano minime alterazioni, molto spesso effetto della disfunzione osteopatica, che non giustificano l’entità della sintomatologia, spesse volte trattata con i mezzi di cura più usuali ( antinfiammatori, fisioterapia strumentale ecc.) che , pur essendo molto validi in svariati casi, non riescono a risolvere completamente il problema; ovviamente qualora ci siano lesioni strutturali, anche in caso di necessario intervento chirurgico, il compito dell’Osteopatia non sarà certo quello di curare una frattura o uno rottura legamentosa, ma sarà quello di assicurarsi che il corpo sia nelle condizioni strutturali e funzionali migliori possibili per guarire nei tempi fisiologici, evitando l’allungamento dei tempi di recupero dovuto a quelle cause che possono rimanere meno evidenti ma che inevitabilmente influenzano la salute. Queste cause possono anche essere responsabili di difficoltà di adattamento a un nuovo tipo di allenamento: per esempio, una vecchia caduta che non abbia apparentemente creato grossi problemi se non sintomi passeggeri, può avere in realtà creato uno squilibrio che si manifesterà soltanto quando una certa zona del corpo verrà sollecitata in modo fino al momento mai fatto; in realtà la difficoltà era presente anche prima ma per il compito che veniva richiesto, questa non mostrava limitazione della performance: è come se, per essere più chiari, avessi un’ auto che inizi a tenere poco la strada se supero i 140 Km/h, se andassi sempre a 100 Km/h non mi accorgerei mai di questo problema, me ne accorgo solo se vado più veloce ma ciò non significa che il problema prima non c’era, è soltanto che fino a quel limite non sono mai arrivato. Questo tipo di approccio ha conseguentemente un inevitabile effetto positivo sull’atleta perché ottimizza e predispone al massimo le sue capacità al compito richiesto alla sua struttura fisica. Ovviamente non tutti presentano queste difficoltà, talvolta i disturbi possono essere conseguenza del semplice affaticamento da allenamento, soprattutto negli sport asimmetrici (tennis, golf ecc. ) : infatti bisogna tener conto che il corpo è plastico e si modifica con le azioni ripetute in certe direzioni; mantenere la corretta elasticità e mobilità fisiologica delle strutture muscolari e articolari consente un miglior gesto atletico in termini sia di quantità che qualità e previene possibili traumi da ipersollecitazione. A tal fine, risulta consigliabile un controllo osteopatico periodico e cadenzato, ad intervalli variabili secondo l’età, il tipo e il livello di attività sportiva praticata, al fine di mantenere il livello migliore di salute e benessere, perché lo sport è soprattutto questo: SALUTE e BENESSERE, e quindi RISPETTO NEI NOSTRI CONFRONTI E VERSO GLI ALTRI.
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